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Trento, 4 ottobre 2012
“1814-2014: a 200 anni dalla nascita di Giovanni Prati,
il più grande letterato trentino”

Proposta di mozione presentata da Roberto Bombarda
consigliere provinciale dei Verdi e Democratici del Trentino

«Nacqui agli ermi piani là nella mia Dasindo, de’ passeri montani al canto mattinier…»

Il 27 gennaio 1814, nel convento francescano di Campo Lomaso (oggi frazione del Comune di Comano Terme), temporaneamente soppresso da Napoleone ed affittato a Carlo Prati e Francesca Manfroni, nasce Giovanni Prati, destinato a diventare uomo politico di rilievo ed uno dei poeti più famosi dell’Ottocento italiano. Sicuramente il letterato più importante e conosciuto tra quelli nati in Trentino.

Studente al Ginnasio ed al Liceo di Trento – istituzione scolastica che nel 1919 sarà ufficialmente intitolata «Liceo classico Giovanni Prati» – ed all’Università di Padova, manifesta fin da giovane una elevata propensione alla composizione poetica.

La sua clamorosa affermazione di poeta avviene col poemetto «Edmenegarda» (1841) che per l’enciclopedia Treccani “ha segnato una data importantissima nella storia della poesia italiana dell'Ottocento. Essa è la prima testimonianza del nuovo aspetto che il Romanticismo ha assunto in Italia presso la nuova generazione, dando l'avvio a quella serie di tentativi di poesia realistica, estremo rifugio del Romanticismo, che sono caratteristici della poesia italiana della seconda metà dell'Ottocento e che trovano nell'opera posteriore dello stesso Prati alcune delle loro più notabili espressioni”.

Peregrino tra Padova, Firenze, Venezia e Milano si stabilisce definitivamente a Torino dove lo trattengono la sua devozione alla casa di Savoia e la carica di storiografo della Corona. Negli anni che precedono la prima guerra di indipendenza sostiene Re Carlo Alberto di Savoia: per questo motivo, gli austriaci lo espellono dal Regno Lombardo Veneto e il governo di Firenze del Granducato di Toscana gli rifiuta l'asilo politico. Sono questi i tempi più difficili e tormentati della sua vita perché professa i suoi ideali a favore della Monarchia Sabauda.

Prati ha una vita familiare un po’ tribolata. Dopo la morte della prima moglie Elisa Bassi, dalla quale ha una figlia, si sposa in seconde nozze con Lucia Arnaudon.

Nel 1861 nel Governo Cavour (VIII Legislatura del Regno d'Italia) viene eletto Deputato nel Parlamento Italiano con Torino divenuta Capitale del Regno d'Italia. A Torino presso il Caffè Fiorio in via Po, frequentato tra gli altri anche da Camillo Benso conte di Cavour, Massimo D'Azeglio, Urbano Rattazzi, Gabrio Casati, discute le sorti della neonata Italia. Nel 1865 segue il Governo Unitario a Firenze divenuta Capitale, dove conosce altri personaggi molto influenti.

Nel 1871 si trasferisce a Roma divenuta Capitale d'Italia, nel 1876 diviene Senatore nel governo Depretis I XIII Legislatura del Regno d'Italia e nel 1878 diviene membro del Ministero della Pubblica Istruzione. Nel 1878 il Ministro dell'Istruzione Francesco De Sanctis, governo Cairoli I, fonda a Roma l'Istituto Superiore di Magistero del quale Giovanni Prati diventa direttore. Durante questi anni la sua poesia continua a fluire con la pubblicazione di «Armando» (1868), «Psiche» (1876), «Iside» (1878).

Muore a Roma il 9 maggio 1884. Sepolto a Torino, le sue ceneri sono trasferite nel paese natìo solo dopo la fine della Grande Guerra. Dal primo luglio 1923 le sue spoglie risiedono nella chiesa di Dasindo.

«Nel panorama della letteratura italiana a Giovanni Prati non può essere disconosciuta una notevolissima importanza storica», scrive Paola Maria Filippi. «Rientra in quella vasta schiera di minori che concorrono a delineare un periodo e un’epoca… Il poeta trentino ebbe un vasto pubblico, fu molto letto. Lo testimoniano le tirature e le ristampe continue delle sue opere; fu quello che oggi definiremmo un autore di successo».

Nel corso del 1914 viene celebrato solennemente in tutta Italia il primo centenario della nascita, con eventi a Torino, Milano e Trento. Un imponente corteo di cittadini sfila davanti al busto posto in Piazza Dante. Nel 1934 viene celebrato il cinquantenario della morte con una solenne commemorazione, un ciclo di letture delle opere del poeta, un pellegrinaggio alla sua tomba e molto altro. Nel 1964 viene ricordato il 150° anniversario della nascita con una conferenza del professor Carlo Piovan, preside del Liceo Prati. Nel 1984, centenario della morte, la Cassa rurale di Bleggio inferiore pubblica “Canzoniere giudicariese” per ricordare la figura del grande personaggio nativo delle Giudicarie.

A Giovanni Prati è dedicato, come detto, uno dei più importanti licei del Trentino, ma pure l’Istituto comprensivo delle Giudicarie esteriori, sua terra natale.

Innumerevoli sono le vie, le piazze ed altri istituti e luoghi che gli sono stati dedicati in tutta Italia, superati numericamente forse solo da Alcide Degasperi e Cesare Battisti.

La nascita dell’Ecomuseo della Judicaria “Dalle Dolomiti al Garda”, una dozzina di anni fa, ha portato ad una riscoperta della figura del poeta di Dasindo. L’istituzione del “Parco letterario” a lui dedicato – diventato poi “Parco del Poeta” – e l’organizzazione di innumerevoli occasioni di visita del territorio e di conoscenza della sua opera attraverso visite guidata denominate prima “viaggi sentimentali” ed oggi “viaggi dell’emozione” sta portando a valorizzare, anche attraverso forme originali ed innovative di turismo, il considerevole patrimonio culturale ed umano lasciato da Giovanni Prati.

In considerazione della statura nazionale del personaggio, visto che anche nelle precedenti ricorrenze il Trentino non dimenticò di rammentarne il valore con diverse iniziative, si ritiene che in occasione dei 200 anni dalla nascita, cioè nel gennaio 2014, il Trentino debba onorare nella maniera più degna questo suo grande figlio.

Ciò premesso

il Consiglio impegna la Giunta provinciale

1.  a promuovere e partecipare attivamente, con gli enti e le associazioni locali, con le istituzioni culturali, accademiche e scolastiche alla costituzione di un comitato per la celebrazione dei 200 anni dalla nascita di Giovanni Prati;

2.  a riconoscere il 2014 come “Anno Pratiano”, coinvolgendo tutti i possibili attori – ivi compresi il Liceo classico “Giovanni Prati” di Trento e l’Istituto comprensivo “Giovanni Prati” delle Giudicarie esteriori - sostenendo adeguatamente gli sforzi organizzativi;

3.  a valorizzare tra la popolazione trentina, insieme con i soggetti più competenti ed autorevoli, la figura e le opere di Giovanni Prati, anche attraverso iniziative originali quali ad esempio un premio letterario per giovani poeti trentini;

4.  a valutare con l’Università di Trento e con altre istituzioni accademiche e scientifiche la possibilità di istituire una cattedra, una borsa di studio, un fondo librario ed altre iniziative di elevato profilo per ricordare nella maniera più adeguata la figura e le opere di Giovanni Prati;

5.  a ricordare, con apposito evento, la figura e la statura di Giovanni Prati non solo sul piano poetico-letterario, ma anche su quello politico.

Cons. Roberto Bombarda

     

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